Quante volte hai prelevato acqua dal rubinetto della cucina e avvicinando il bicchiere al viso per bere hai avvertito come uno strano odore. Bevendo quell’acqua, poi, hai sentito anche che il gusto non era dei migliori.
Quello strano odore e quel sapore cattivo che senti nell’acqua è dato dal cloro. Il cloro, infatti, disciolto nell’acqua può essere la causa di un odore forte e pungente e creare un sapore sgradevole nell’acqua.
Di seguito vedremo:
- perché si mette cloro nell’acqua
- la quantità di cloro nell’acqua del rubinetto;
- cosa succede se si beve acqua con cloro;
- come eliminare il cloro dall’acqua potabile;
- cos’è e come funziona la microfiltrazione.
Ma perché si mette il cloro nell’acqua?
Gli enti pubblici aggiungono il cloro nell’acqua per la disinfezione dell’acqua potabile. Il cloro (ipoclorito di sodio o biossido di cloro), infatti, aggiunto nell’acqua elimina batteri (enterococchi ed escherichiacoli) ed è attivo anche contro spore e virus (legionella).
Quanto cloro c’è nell’acqua potabile?
La concentrazione dei cloruri nell’acqua deve essere, comunque, controllata per non avere effetti negativi sulla salute umana. La legge italiana (Decreto Legislativo n°31 del 02/02/2001 relativo alla qualità delle acque destinate al consumo umano) creata sulle indicazioni dell’OMS indica come valore consigliato, se necessario, di 0,2 mg/l.
Dunque, cosa succede se si beve acqua con cloro?
Se si beve acqua con cloro dentro i parametri di legge non succede nulla, anzi, l’acqua clorata che rispetta i parametri indicati dall’OMS è un’acqua più sicura da bere.
Se, invece, si ingerisce acqua con cloro in quantità importanti si può avere una diminuzione significativa di alcune vitamine e danneggiare la flora batterica benefica.
Come si può fare allora per eliminare il cloro dall’acqua potabile e poter bere l’acqua del rubinetto?
Molte persone vorrebbero bere l’acqua del proprio rubinetto ma non lo fanno proprio perché pensano che l’acqua del rubinetto sia poco sicura e sentono odori e sapori sgradevoli.
In realtà non è così, l’acqua che esce dai rubinetti delle nostre case viene controllata da parte del gestore dell’acqua e dalla Asl con controlli e verifiche periodiche.
La verifica ed il tipo di controllo vengono stabiliti dal decreto legislativo 31/2001 in base alla popolazione servita ed al volume di acqua distribuita ogni giorno.
Quindi, l’acqua di casa nostra è molto più sicura e controllata delle acque in bottiglia che si trovano normalmente in commercio.
Visto che, a questo punto, abbiamo constatato la sicurezza della nostra acqua non ci rimane che capire come eliminare eventuale cloro in leggero eccesso dall’acqua potabile.
La microfiltrazione
Grazie ai sistemi di microfiltrazione è possibile eliminare il sapore e l’odore di cloro nell’acqua ma non solo.
A seconda delle caratteristiche del filtro a carbone attivo è possibile avere una filtrazione da 0,5 micron fino a 0,1 micron e rimuovere cisti di giarda e di Criptosporidio, la muffa le alghe ed il materiale in sospensione non visibile ad occhio nudo.
Inoltre, alcuni tipi di filtri a carbone attivo hanno al loro interno molecole d’argento per evitare la proliferazione batterica all’interno del filtro anche nei periodi in cui il filtro non ha lavorato per le vacanze.
L’installazione di questi filtri è semplice e non richiede particolare manutenzione. Il filtro va cambiato o al raggiungimento dei litri indicati sul filtro o comunque entro l’anno. Alcuni modelli possono essere installati anche in orizzontale, questo per andare incontro alle esigenze di chi ha poco spazio a disposizione in cucina.
Insomma, non ci sono più scuse per non decidere di eliminare le faticose, ingombranti casse d’acqua ed aiutare l’ambiente facendo una scelta sostenibile, sicura e alla portata di tutti. Scegli l’acqua buona, sicura ed economica di casa tua, aiuta la tua famiglia ed il pianeta terra: qui una lista dei migliori filtri a carbone attivo, per avere qualche info in più e vedere meglio di cosa si parla.