Come scegliere il miglior filtro anticalcare per la caldaia
Il calcare è un problema ormai noto, dato da un eccesso di carbonati di calcio e magnesio nell’acqua che arriva nelle nostre case.
Non è un mistero che il calcare sia presente nell’acqua ma dobbiamo valutare bene se ci possa essere un eccesso da gestire per evitare problemi di incrostazione nelle tubature o negli elettrodomestici come caldaie, lavatrici e lavastoviglie.
La durezza dell’acqua si classifica in diverse fasce:
- fino a 4 °f: acqua molto dolce
- da 4 °f a 8 °f: acqua dolce
- da 8 °f a 12 °f: acqua medio-dura
- da 12 °f a 18 °f: acqua discretamente dura
- da 18 °f a 30 °f: acqua dura
- oltre 30 °f: acqua molto dura
Il calcare è dunque un problema che si presenta, soprattutto, nel caso in cui ci trovassimo in presenza di acqua calda. Caldaie, lavatrici e lavastoviglie sono dunque maggiormente soggette ad incrostazioni e depositi di calcare e necessitano di particolari sistemi per impedire che queste incrostazioni possano indicare sulle prestazioni e rovinare i componenti.
Perché il calcare è un problema per le caldaie
Il calcare è dunque un nemico per le caldaie. Come detto, tende a depositarsi sulle pareti delle tubature soprattutto all’aumento della temperatura. Le nostre caldaie, che normalmente lavorano per scaldare acqua e fornirci acqua calda al rubinetto, sono particolarmente soggette ad incrostazioni di calcare.
Il DM del 26 giugno 2015 ha imposto un sistema di trattamento chimico per impedire la formazione delle incrostazioni di calcare. Tutto questo nasce dall’esigenza di mantenere un efficienza elevata dell’impianto che potrebbe essere minata dalla presenza di incrostazioni di calcare che potrebbero causare maggiori consumi e maggiore inquinamento.
Il calcare, come detto, si forma con il tempo ed è dato dal precipitare del calcio lungo le pareti all’aumentare della temperatura del liquido in cui è disciolto.
Per fare un esempio: La nostra caldaia a condensazione presenta al suo interno uno scambiatore. All’interno dello scambiatore abbiamo un passaggio di acqua che viene scaldata per consentire di ricevere acqua cada al rubinetto. L’aumento di temperatura comporta, però, un decadimento inesorabile del calcare che depositando sulle pareti riduce il flusso di acqua causando anche una maggiore richiesta energetica (e quindi consumi maggiori) necessaria per ottenere acqua calda.
Il lento depositarsi del calcare non è solo un problema energetico e di inquinamento maggiore ma è anche un problema evidente di sicurezza della nostra caldaia che, a lungo andare, farà sempre più fatica a produrre acqua calda fino a rovinarsi irrimediabilmente con la conseguente necessità di procedere ad un lavaggio con acido o, nei casi più estremi, di procedere alla sostituzione dello scambiatore, procedura abbastanza onerosa per l’utente finale.
Tipi di filtri anticalcare per caldaie
Ci sono diversi modi per abbattere il calcare attraverso degli appositi filtri da installare sotto la caldaia.
Partiamo però dai sistemi a monte degli impianti. Come sappiamo il metodo più efficace per abbattere il calcare è senza dubbio l’installazione di un addolcitore domestico. Esistono dei sistemi alternativi come i filtri magnetici ma meno efficaci rispetto al classico addolcitore.
Addolcitore domestico. Si tratta di un sistema dotato di una particolare resina cationica forte che trattiene, appunto, il calcare rilasciando sodio nell’acqua. Le resine, una volta sature, vengono rigenerate, per questo motivo, grazie ad una salamoia presente nell’apposito tino (motivo per cui è necessario controllare sempre la presenza del sale nel nostro addolcitore). In questo caso abbiamo un abbattimento dei °f (gradi francesi = unità di misura della durezza dell’acqua).
Filtri magnetici. Si tratta di particolari filtri che si installano lungo la linea del nostro impianto e che grazie a particolari magneti trasformano il calcio in aragonite impedendo, così le incrostazioni i di calcare. In questo caso non abbiamo un abbattimento del calcare ma una sua trasformazione per evitare le sole incrostazioni delle tubature.
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Ma torniamo alle nostre caldaie. Se non abbiamo la possibilità di installare un addolcitore a monte del nostro impianto, possiamo certamente valutare un filtro da sotto caldaia. In realtà la normativa ci impone di installare un condizionamento chimico in caso di nuova installazione o sostituzione dell’impianto termico. Ma di cosa si tratta?
In questi casi parliamo sempre di filtri anticalcare a base di polifosfati. Il polifosfato ha il compito, sciogliendosi nell’acqua, di impedire la formazione delle incrostazioni di calcare preservando così il corretto funzionamento del nostro impianto. Installato sotto la caldaia, lungo il tubo in ingresso dell’acqua sanitaria, infatti, protegge gli scambiatori riducendo consumi ed inquinamento.
Abbiamo due tipologie di filtri: filtro con polifosato in polvere o granulare e filtro con polifosfato liquido
Il filtro con polifosfato in polvere o granulare è un classico filtro a bicchiere con attacchi da 3/8″ che, installato lungo la linea dell’acqua sanitaria in ingresso nella nostra caldaia, protegge il nostro impianto. L’acqua, attraversando il filtro, scioglie il polifosfato che entrerà in circolo nella nostra linea impedendo le incrostazioni. Una volta sciolto completamente il polifosfato sarà necessario ricarica il filtro con apposite cartucce di polifosfato in polvere compresso o con polofosfato granulare. In questo caso non abbiamo un controllo effettivo della quantità di polifosfato disciolto che sarà maggiore all’inizio per poi scendere come concentrazione man mano che il contenuto si scioglie nell’acqua.
Il filtro con polofosfato liquido, invece, si compone di una pompa proporzionale che inietta quantità specifiche di polifosfato liquido nell’acqua in base ai comuni di acqua richiesti. Da un punto di vista di installazione non abbiamo una reale differenza in quanto abbiamo sempre una connessione da 3/8″ da installare lungo la linea dell’acqua sanitaria in ingresso nella caldaia. Quello che cambia è la tipologia di polifosato, in questo caso liquido, e la possibilità di gestire in maniera precisa la quantità di polifosfato disciolto nell’acqua per evitare eccessi. Una volta finito il polifosfato, generalmente contenuto in apposite piccole bag, è sufficiente procedere alla sostituzione della bustina di polifosfato per continuare a mantenere il nostro impianto efficiente.
Qual è il miglior filtro anticalcare per la tua caldaia?
I filtri con polifosfato sono, dunque, i sitemi necessari per mantenere l’efficienza della nostra caldaia nel tempo. La scelta del sistema di trattamento acqua migliore dipende principalmente dalla durezza dell’acqua da trattare. Il consiglio è quello di verificare i °f dell’acqua del nostro acquedotto attraverso delle analisi che lo stesso gestore del vostro acquedotto cittadino è tenuto a pubblicare nel sito web. Attraverso questo dato possiamo capire se parliamo di una durezza media o di una durezza importante. Nel caso di valori molto alti consigliamo di valutare un addolcitore domestico per salvaguardare tutto l’impianto. Un addolcitore ha un costo che può variare da €700,00 fino a €1200,00 per uso domestico. Qualora, però, non abbiate la possibilità di installare un addolcitore o qualora la durezza non fosse eccessiva, potete valutare comunque l’installazione di un filtro con polifosfato in polvere, costo medio €55,00 oppure di un filtro con dosatore proporzionale con un costo medio di €100,00
Tra le due opzioni il filtro con polifosfato liquido e pompa proporzionale è certamente più efficace e consente di dosare in modo più preciso la quantità di polifosfato impedendo, così inutili quantità di prodotto disciolto e ottimizzandone, così, il lavoro.
Conclusione
Scegliere il giusto sistema di trattamento acqua contro il calcare non è l’unica accortezza. Sembra banale ma è molto importante la manutenzione dei nostri sistemi e la ricarica regolare del polifosfato una volta esaurito. Grazie a questi sistemi è possibile rendere efficiente il nostro impianto migliorando e ottimizzando la produzione di acqua calda e riducendo i consumi di gas necessario per portare l’acqua alla temperatura desiderata. Un notevole risparmio economico non solo in bolletta ma anche per quanto riguarda la manutenzione della caldaia.
Insomma, qualsiasi sia la durezza della vostra acqua dotatevi di un sistema anticalcare per salvaguardare il vostro impianto.