Acqua come volano per migliorare l’economia mondiale. L’obiettivo è quello di orientarci verso una Green Economy e usare le nostre risorse in modo più accurato evitando gli sprechi.
L’acqua è un bene prezioso. Quante volte lo abbiamo detto? Suona un po’ scontato ma non lo è affatto. Troppo spesso ci dimentichiamo della grande fortuna che abbiamo. L’acqua è un bene essenziale che non tutti hanno la fortuna di avere. Molte zone del mondo, lo sappiamo, non possono contare su acqua buona da bere e su acqua potabile.
Il 22 marzo abbiamo celebrato la giornata mondiale dell’acqua (World Water Day) promossa dalle Nazioni Unite per ricordare che l’acqua è un bene prezioso ma disponibile per troppe poche persone nel mondo.
Andiamo al concreto e vediamo i dati del 2016 dell’Unicef. Quest’anno 2,4 miliardi di persone non hanno a disposizione propri servizi igienici e 1,8 miliardi potrebbero bere acqua contaminata da batteri. Dati allarmanti che ci devono far riflettere. L’Organismo delle Nazioni Unite da anni si sta battendo per portare acqua potabile a quante più persone possibile ma il processo è reso più difficile dalle continue variazioni climatiche e dall’aumento della popolazione.
Sanjay Wijeserkera, responsabile Unicef per l’acqua e i servizi igienico-sanitari, afferma: “Adesso che possiamo fare dei test sull’acqua molto più economici ed efficaci rispetto a quando erano stati impostati gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, ci dobbiamo confrontare con la grandezza della sfida che il mondo si trova ad affrontare. Siamo di fronte ad un nuovo impegnativo scenario”.
Secondo l’Unicef, i più vulnerabili a livello globalesono circa 160 milioni di bambini sotto i 5 anni che vivono in aree ad alto rischio di siccità. Circa mezzo miliardo vive in aree soggette a inondazioni. Molti di loro vivono in Africa Sub Sahariana e Asia.
Il World Water Development Report (WWDR 2016), il rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali, dedicato al tema “Acqua e lavoro”, ci fornisce dei dati interessanti sullo stato di utilizzo dell’acqua nel mondo. Dagli anni ’80 il tasso dei prelievi di acqua dolce è cresciuto ogni anno dell’1%. Tra il 2011 e il 2050 si prevede che la popolazione mondiale crescerà del 33%, passando da 7 a 9 miliardi di persone, mentre la domanda di beni alimentari crescerà nello stesso periodo del 70%. Dati impressionanti che ci indicano l’importanza di salvaguardare l’ambiente e di sfruttare le risorse a disposizione in modo intelligente e con investimenti mirati allo sviluppo mondiale.
Forse non tutti sanno che, secondo il rapporto, la metà dei lavoratori di tutto il mondo, circa 1,5 miliardi di persone, risulta occupata in otto settori che dipendono dall’acqua e dalle risorse naturali. Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco, ci dice che acqua e lavoro sono strettamente collegati a vari livelli, dal punto di vista economico, ambientale e sociale. La svolta verso una Green Economy, oltre a salvaguardare l’ambiente e a sfruttare in maniera più intelligente le risorse di cui disponiamo, può offrire una gran quantità di lavoro nel prossimo futuro, sia nei Paesi già sviluppati, sia in quelli in via di sviluppo o non ancora sviluppati.
Acqua come sviluppo economico. L’acqua è un bene prezioso non soltanto perché è fondamentale per la vita ma anche perché può essere il principale mezzo di sviluppo mondiale.
Non è facile trovare dei dati certi e connessi tra acqua e lavoro però il rapporto ci indica come diversi studi abbiano identificato correlazioni tra investimenti nel settore idrico e crescita economica. In Africa, ad esempio, investimenti utilizzati per progetti finalizzati all’accesso ai servizi igienico-sanitari di base e acqua sicura potrebbero rendere circa 28,4 miliardi di dollari americani all’anno, pari a quasi il 5% del prodotto interno lordo (Pil) del continente. Questi investimenti hanno degli effetti positivi anche sull’occupazione mondiale. Negli Stati Uniti un investimento pari a 1 milione di dollari in infrastrutture tradizionali per la fornitura e il trattamento dell’acqua genera tra i 10 e 20 nuovi posti di lavoro. Un ulteriore studio svolto in America Latina, ha rilevato come un investimento pari a 1 miliardo di dollari nell’espansione della rete di approvvigionamento idrico e in servizi igienico-sanitari potrebbe comportare la creazione diretta di 100.000 posti di lavoro.
A titolo di esempio, nei soli Bangladesh, Benin e Cambogia, entro il 2025 circa venti milioni di persone residenti in aree rurali potrebbero accedere finalmente all’acqua corrente, una cifra pari a sei volte quella attuale, con un potenziale impatto economico del valore di 90 milioni di dollari. Inoltre uno studio condotto in Bangladesh, Indonesia, Peru e Tanzania rivela che il potenziale economico dei servizi igienico-sanitari è pari a 700 milioni di dollari l’anno. La necessità di investimenti per l’ammodernamento di infrastrutture obsolete e inefficienti costituisce un’ulteriore spinta per la promozione dell’occupazione nel settore.
Purtroppo, ancora nel mondo circa il 30% dei prelievi di acqua va sprecato a causa delle perdite. A Londra il tasso di perdite è pari al 25%, mentre in Norvegia la cifra raggiunge il 32%.
In Italia lo sappiamo bene; quante volte abbiamo visto perdite di acqua dalle condotte idriche lungo le nostre strade? Davvero tante, troppe volte.
Nel frattempo, in alcuni Paesi l’irrigazione è inesistente o obsoleta, con conseguente bassa produttività dell’agricoltura. Ad esempio, in Africa la principale risorsa per l’irrigazione agricola è la pioggia; meno del 10% dei terreni coltivati è efficacemente irrigato.
Insomma, la giornata mondiale dell’acqua è stata importante per mettere, ancora una volta, sotto i riflettori del mondo le problematiche mondiali che ancora affliggono tante persone e per mettere in evidenza le possibilità di sviluppo economico attraverso una migliore gestione delle risorse.
Sì, l’acqua è davvero un bene prezioso. Prendiamocene cura.