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I filtri a carbone attivo per acqua.

L’acqua del rubinetto. Dal Water Safety Plan ai filtri a carbone attivo

L’acqua è un elemento importante nella vita di tutti i giorni. Spesso non pensiamo che l’acqua, per arrivare nelle nostre case, viene costantemente controllata ed analizzata.

Nonostante ciò, preferiamo acquistare l’acqua in bottiglie di plastica perchè siamo convinti che sia la più sicura. L’Italia è al primo posto in Europa per consumo di acqua in bottiglia e al secondo posto nel mondo, per un volume d’affari per le aziende imbottigliatrici di circa 10 miliardi di euro l’anno. Come descritto da Legambiente nel dossier del 21 marzo 2018 “Acque in bottiglia. Un’anomalia tutta italiana” in concomitanza con la giornata mondiale dell’acqua 2018, il fattore che scoraggia il consumo di acqua del rubinetto è l’approvvigionamento idrico dei nostri acquedotti, talvolta inadeguati.

Quindi, il problema principale è l’inadeguatezza della rete idrica e l’elevata dispersione, che arriva a una media del 40,6% contro quella europea del 23%. I casi di razionamento in Italia, inoltre, non avvengono solo in estate: Nel 2017, secondo l’Istat, il 9,4% delle famiglie italiane ha lamentato un’erogazione irregolare dell’acqua nelle abitazioni.

Un altro problema deriva da alcuni casi, comunque isolati a singoli territori, in cui l’acqua presenta una contaminazione derivante dalle falde utilizzate per l’approvvigionamento. Anche se si tratta di casi isolati, questo fattore incide negativamente sul consumo di acqua del rubinetto. Tuttavia, l’acqua dei nostri acquedotti è la più controllata. Basti pensare che solo a Roma vengono effettuati ogni anno sull’acqua delle condutture idriche più di 250 mila controlli.

L’Unione Europea ha iniziato un’azione di aggiornamento delle normative comunitarie in materia di acque potabili per incentivare il consumo di acqua del rubinetto disincentivando l’utilizzo delle acque in bottiglie di plastica. In questa direzione si posiziona il progetto Water Safety Plan (SWP) del World Health Organization (l’Istituto Mondiale della Sanità) con l’obiettivo di rendere più sicura l’acqua del rubinetto ridisegnando il settore dei controlli con con un modello basato su un sistema globale che si prenda cura della risorsa idrica dal punto di captazione fino all’utenza finale. L’obiettivo del Water Safety Plan, rivolte ai responsabili e operatori dei sistemi di gestione idrica, alle autorità sanitarie e a tutti i soggetti interessati ai diversi livelli alla qualità delle acque potabili, è fornire criteri, metodi e procedure necessari all’implementazione dei SWP nei sistemi di gestione degli acquedotti italiani, indipendentemente dalla loro dimensione e bacino di utenza.

In definitiva, l’obiettivo è quello di far percepire in maniera positiva l’acqua del rubinetto, con controlli più efficaci lungo tutta la conduttura fino al punto d’uso.

Oltre ai controlli negli acquedotti, esistono dei sistemi per filtrare l’acqua al punto d’uso rendendola ulteriormente sicura e buona da bere. Tra quelli più efficaci si collocano i filtri a carbone attivo che si possono installare sotto il lavello della cucina prima del punto d’uso.

Cosa sono i filtri per acqua

I filtri per acqua sono dei sistemi efficaci per trattare l’acqua ad uso domestico e commerciale direttamente al punto d’uso.

Installati sotto il lavello, i filtri a carbone attivo sono ideali per trattenere cloro, odori e sapori indesiderati e materiale in sospensione presenti nell’acqua. Il filtri a carbone attivo possono essere distinti per capacità filtrante, espressa in micron, e per la presenza di ioni d’argento, necessari per impedire la proliferazioni batterica.

I filtri a carbone attivo devono essere installati con la relativa testata collegata all’ingresso dell’acqua fredda. In questo modo, è possibile ottenere un’acqua buona da bere.

Esistono dei filtri che, oltre a trattenere impurità e cloro, sono in grado di eliminare eventuali presenze eccessive di arsenico, nitrati e calcare. Questo genere di filtri, più specifici ed altrettanto efficaci, vengono installati sotto il lavello. La loro azione filtrante è data da un sistema multistadio composto da carbone attivo e da un letto di resine in grado di trattenere, a seconda delle necessità, arsenico, nitrati o calcare, riportandone i valori entro i limiti di legge.

Come funzionano i filtri a carbone attivo

Proviamo a capire meglio come funzionano i filtri a carbone attivo.

Un filtro a carbone attivo è costituito da un letto di carbone che aderisce uniformemente su una superficie esterna di una membrana filtrante quando l’acqua attraversa il filtro.

L’acqua in ingresso nel filtro passa attraverso lo strato di carbone attivo e la membrana interna prima di uscire e raggiungere il rubinetto. Grazie alla pressione esercitata sulla parete filtrante, vengono trattenuti le impurità, il cloro e odori e sapori sgradevoli.

Quindi, i filtri si distinguono dalla capacità filtrante. Esistono in commercio filtri con gradi di filtrazione da 10 micron fino a 0,1 micron.

I filtri, inoltre, si distinguono per dimensioni di ingombro ed autonomia. Infatti, generalmente, si suddividono in Small, Medium e Large. Ad ogni formato corrispondono una portata ed un’autonomia specifica. Maggiore è la taglia scelta e superiore sarà la portata e l’autonomia. Quindi, i filtri hanno una specifica autonomia espressa in litri erogati ma, comunque, devono essere sostituiti entro l’anno dal momento dell’installazione.

Per ricordarci la fine del filtro possiamo adottare due sistemi.

Il primo è visivo. Infatti, il filtro, una volta arrivato a saturazione, riduce la portata d’acqua erogata. Quindi, in caso di saturazione noteremo un minor flusso di acqua dal nostro rubinetto.

Il secondo è sonoro. Lungo la linea del filtro può essere installato un contalitri digitale che, una volta impostato con la quantità di litri pari all’autonomia del filtro, ci avvisa con un segnale sonoro del raggiungimento del limite. Così sarà il contalitri a ricordarci quando dovremo sostituire il filtro.

Altrettanto importante è la scelta del rubinetto. Infatti, i filtri a carbone attivo hanno necessità di un rubinetto ad una via per poter erogare acqua filtrata. L’installazione del rubinetto necessita di effettuare un secondo buco nel lavello. In alternativa, è possibile sostituire il rubinetto che abbiamo in cucina con un rubinetto a 3 vie da cui poter spillare acqua calda e fredda non filtrata e acqua filtrata senza, dunque, effettuare un secondo foro nel nostro lavello. I rubinetti, rispettando le direttive del D.M. 174/2004, sono composti da due canali distinti e separati al loro interno per impedire che l’acqua filtrata possa entrare in contatto con l’acqua non filtrata garantendo acqua sempre sicura e buona da bere.

Quali sono i migliori filtri a carbone attivo

Quali sono i migliori filtri per acqua?

Prima di rispondere dobbiamo valutare la qualità della nostra acqua. Infatti, non esiste un valore definito per capire quale sia il filtro migliore in quanto questo dipende proprio dalla qualità dell’acqua che dobbiamo trattare. Un filtro ottimo per una particolare tipologia di acqua potrebbe essere inadeguato per altre tipologie.

Quindi, per prima cosa dobbiamo conoscere la qualità dell’acqua così da individuare il trattamento necessario per migliorarne la qualità.

Inizialmente, possiamo effettuare una prima distinzione fra i filtri a carbone attivo classici e quelli che vengono addizionati con ioni d’argento. Perché aggiungere l’argento ai filtri? Gli ioni di argento sono necessari per impedire la proliferazione batterica all’interno del filtro ed evitare che la colonia batterica influisca negativamente sul corretto funzionamento del filtro.

Prendiamo ad esempio, un’acqua con buone qualità, con una forte presenza di cloro e sedimenti derivanti da tubature ormai vecchie in un appartamento vissuto da 3 persone.

In questo caso potremmo prendere in considerazione un filtro Profine Silver Large, un filtro Made in Italy a carbone attivo con tecnologia Carbon Block estruso addizionato d’argento in grado di trattenere odori e sapori indesiderati, ridurre il cloro e trattenere i sedimenti fino a 0,5 micron.

Un altro filtro altrettanto efficace è il filtro Everpure H104, un sistema nato negli USA composto da un materiale filtrante Micro-Pure I con densità filtrante da 0,5 micron, in grado di rimuovere sporcizia, ruggine, cloro, materiale in sospensione non visibile ad occhio nudo e di inibire la formazione del calcare.

Nel caso in cui sia necessario di una capacità filtrante maggiore, è particolarmente indicato il filtro Oceano OK25, un filtro realizzato in Italia che combina un sistema carbon block da 0,3 micron ad una membrana ad ultrafiltrazione da 0,1 micron in grado di trattenere qualsiasi sostanza fino a 0,1 micron. Un sistema, dunque, adatto in caso sia necessario una filtrazione più efficace e selettiva.

In caso avessimo a che fare con un’acqua particolarmente condizionata da Pfas, pensiamo alla situazione dell’acqua in Veneto, la soluzione ideale è l’installazione di un sistema Techno PF della WCF, azienda italiana specializzata in filtri ad uso domestico e commerciale. Questo sistema combina il carbone attivo granulare (GAC) ad un elevato indice di iodio efficace nella riduzione selettiva dei Pfas.

Esistono tante tipologie di filtri a carbone attivo per trattare l’acqua dei nostri rubinetti. Accorgimenti che ci permettono di evitare l’acquisto di acqua in bottiglie di plastica a vantaggio dell’acqua dei nostri acquedotti.

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