Finalmente la primavera è alle porte o per lo meno ce lo auguriamo. I primi giorni di sole caldo ci invogliano a stare all’aperto e ci fanno venire sete di qualcosa di frizzante. L’acqua, si, ma anche una bella pinta di birra bevuta in compagnia non è niente male.
Mano mano che la stagione va avanti aumentano le occasioni di passare le giornate all’aperto, si fa più movimento e l’idea di bere una bella birra ghiacciata con tanta schiuma ci invoglia sempre di più.
Proviamo, allora, a scoprire qualcosa di più sul mondo della birra per capire come fare ad ottenere questa bevanda rinfrescante.
Una delle prime domande che ci può venire in mente è sicuramente cos’è uno spillatore di birra?
Partiamo col dire che uno spillatore è un macchinario ad uso domestico o ristorativo che ci consente di ottenere dell’ottima birra a casa oppure al bar o al ristorante di un livello più alto rispetto alla maggior parte della birra in bottiglia o in lattina disponibile in commercio.
Questo perché questa tipologia di macchinari lavora utilizzando dei fusti o delle bag in box che consentono di conservare il prodotto più a lungo in maniera ottimale e di mantenerlo sotto pressione così da avere una birra sempre al giusto grado di frizzantezza, con il giusto quantitativo di schiuma e bella fredda.
Cosa fa lo spillatore di birra?
Lo spillatore che si utilizza ad uso domestico, in pratica, è più semplice di uno spillatore ad uso professionale. In pratica gli spillatori ad uso domestico, essendo più piccoli e dovendo essere spostati magari per essere posizionati in terrazza o giardino o dentro casa, non utilizzano la bombola CO2 ma una ricarica di gas che mantiene la birra fredda, consente la spillatura mantenendo la birra sotto pressione. L’erogazione è veramente facile ed immediata. Basta, infatti, premere il pulsante o abbassare la leva, a seconda del modello scelto, per spillare il nostro bicchiere di birra.
Ben diverso, come abbiamo già visto in un precedente articolo, è il sistema di spillatura ad uso professionale che troviamo nei ristoranti o bar che ci propongono la famosa birra alla spina.
Qui il processo di spillatura passa attraverso un impianto costituito da un banco ghiaccio che serve a rendere fredda la birra. Per assicurarsi che la birra abbia il giusto grado di temperatura fino all’uscita e che la birra esca ad una pressione corretta regalandoci il giusto quantitativo di schiuma presente nel bicchiere si utilizzano dei sistemi che garantiscono la linea del freddo dal fusto della birra fino al rubinetto da cui avviene l’erogazione.
In questo caso abbiamo visto quanto sia importante l’utilizzo di raccordi idonei ai sistemi di spillatura. John Guest, leader a livello mondiale della raccorderia per il trattamento acqua, ha realizzato una linea di raccordi ad innesto rapido che migliora il raffreddamento della birra tramite la tecnologia tubo coassiale: Polar Clean.
In questo modo, non solo è possibile ottenere una installazione facile e veloce ma si può avere la garanzia di mantenere la linea del freddo senza l’utilizzo di cooler secondari avendo maggiori ricavi per fusto di birra, minori spese di trasporto e ridotti tempi di inattività della linea della birra.
L’altro componente fondamentale per la spillatura è il CO2 che insieme all’azoto ci dà la possibilità di effettuare la carbonatazione forzata e spingere in maniera adeguata la birra fino all’erogatore per avere il giusto quantitativo di schiuma nel bicchiere.
Quale spillatore di birra comprare?
Se è nostra intenzione utilizzare lo spillatore in una bella taverna magari con degli amici a cena o mentre guardiamo un partita o un bel film comodamente seduti sul divano di casa, la scelta migliore potrebbe essere quella di optare per un macchinario con banco frigo incorporato che ci consenta di mantenere sempre al giusto grado di temperatura la nostra birra. Sicuramente un macchinario che utilizzi una ricarica di gas anziché la bombola di CO2, che abbia tutto integrato, quindi, manopola o pulsanti per la spillatura e regolazione di uscita della birra automatica. L’unica nostra preoccupazione sarà quella di scegliere da quanti litri lo vogliamo. In commercio esistono diversi tipi di spillatori, alcuni che ci consentono di inserire il fusto direttamente nel macchinario da 2 o 5 lt. La scelta dipende da noi e dal nostro consumo, ovviamente, ma teniamo in considerazione che il tempo massimo consigliato di apertura di un fusto o torp all’interno del macchinario è di 30 giorni circa.
Il discorso cambia quando, invece, parliamo di spillatori per uso ristorativo o del settore ho.re.ca. Qui il materiale necessario è decisamente diverso. Innanzitutto dobbiamo considerare quante persone dovrà servire l’erogatore di modo da poter rispondere in maniera adeguata alla domanda di birra. A questo punto dobbiamo considerare i lt/h di erogazione del macchinario e decidere se prendere un sottobanco che avrà la necessità di una colonnina di erogazione e di una vaschetta raccogligoccia per raccogliere la schiuma in eccesso che togliamo dal bicchiere oppure uno spillatore sobrabanco da cui è possibile erogare direttamente la birra.
Sia nell’uno che nell’altro caso avremo necessità di tubi e raccordi adatti a mantenere il freddo lungo tutta linea di erogazione e che ci consentano di far arrivare il CO2 all’interno della nostra bombola ricaricabile direttamente all’erogatore. Qui il grado di frizzantezza e la spinta per far uscire la birra sono dati da un riduttore di pressione CO2 tramite cui è possibile regolare il CO2 in uscita. Ultima cosa ma non meno importante la scelta tra fusto di birra ed il bag in box.
Quanto si mantiene la birra nello spillatore?
In questo caso non abbiamo una risposta unica perché la durata della birra nello spillatore dipende anche dal tipo di spillatore e dall’utilizzo che ne facciamo. Ad esempio, se prendiamo uno spillatore ad uso domestico, l’importate è che lo spillatore, una volta inserito il fusto o torp, venga lasciato acceso per tutto il periodo in cui il fusto è stato inserito all’interno del macchinario. In media, comunque, in questo caso, si consiglia di mantenere il fusto aperto all’interno del macchinario non più di 30 gg così da avere garantito sempre il più alto livello di qualità possibile che rimane invariato dall’inizio alla fine del fusto.
Ben diverso, è il caso in cui si parla di fusti per uso ristorativo. In questo caso una volta aperto, si deve consumare in 2 o 3 giorni. Per ovviare a questo problema, però, alcune case produttrici di spillatori hanno optato per il bag in box. Tra queste anche Italbedis ha creato un macchinario che sia chiama Euros Dry beer che consente di spillare acqua microfiltrata naturale e frizzante fredda e la birra. La birra bag in box utilizzata con L’Euros Dry Beer è confezionata in una sacca (bag) di dimensioni ridotte. La sacca, inoltre, è composta da diversi strati di polimeri alimentari resistenti al passaggio dell’ossigeno ed è inserita all’interno di un cartone di contenimento. Sia la sacca che il cartone sono usa e getta e 100% riciclabili.
In questo modo viene garantita la stessa qualità del prodotto dal primo all’ultimo bicchiere con una durata della bag in box che può arrivare fino a 90 gg.
Di seguito una piccola tabella di comparazione tra il sistema tradizionale a fusto e la bag in box.
Quali sono i kit e le macchine per spillatura più venduti?
Tra i più conosciuti ed amati a livello domestico c’è sicuramente lo spillatore con fustino o torp. Tra i migliori spillatori in commercio abbiamo ad esempio:
- Euros 80 dry Beer
- Euros 40 Dry Beer
- The Sub Krups con torp da 2 lt
- Philips HD3720/25 con fustino da 6 lt
La cosa più interessante in questi casi è che esistono diverse tipologie di birre da poter inserire all’interno del macchinario così da poter bere la lager che più preferiamo e se non dovessimo consumare il fustino in breve tempo si può conservare comodamente nel frigorifero.
In commercio sono disponibili anche fusti da 5 lt con rubinetto e gommino da cui è possibile erogare la birra ma la cosa più interessante è che esistono dei kit che si utilizzano con i fusti della birra da 6 lt consentendoti di scegliere il grado di frizzantezza tramite l’apposito rubinetto completo di regolatore di flusso. In questo caso il kit è dotato anche di CO2 in capsule che consentono l’erogazione della birra con la giusta spinta e quantità di schiuma.
Quanto consuma uno spillatore di birra.
Anche in questo caso non abbiamo una risposta che si adatta a tutti i macchinari in commercio. Quello che possiamo controllare è la qualificazione energetica del macchinario come tutti gli altri elettrodomestici attualmente in commercio.
Ci sono anche altri fattori che possono incidere sul consumo energetico, tra cui la temperatura dell’ambiente in cui è inserito. Per un funzionamento corretto la temperatura esterna non dovrebbe essere né troppo alta né troppo bassa e si dovrebbe aggirare tra i 18°C ed i 23°C. Se poi, il fusto viene conservato in un luogo fresco ed asciutto e viene messo all’interno del macchinario dopo aver effettuato un passaggio in frigo in maniera da portarlo alla giusta temperatura, anche il macchinario arriverà al giusto grado di freddo prima consumando meno energia. In linea di massima, posta attenzione a tutti questi fattori, il consumo di uno spillatore ad uso domestico in stato stazionario è intorno ai 10 watt mentre in erogazione sta tra i 35 e 70 watt.
Anche Euros Dry Beer, pur essendo uno spillatore performante in ambito Ho.Re.Ca che ci consente di ridurre anche i consumi di acqua perchè non abbiamo scarto di prodotto o fusti da lavare ha una potenza di 460W con frequenza di alimentazione a 50Hz e tensione di alimentazione a 220V.
Quanto dura una bombola CO2 per birra?
La bombola CO2 che si utilizza normalmente con gli spillatori di birra è una bombola ricaricabile con attacco 21.8×1/14” che è disponibile da 2 kg in su. La bombola CO2 ricaricabile ha stampigliata la data di fabbricazione che ci indica di conseguenza anche la scadenza. Infatti, da quella data riportata sulla bombola dobbiamo considerare la validità di dieci anni dopodiché può essere collaudata e riutilizzata oppure va smaltita. In media con una bombola di CO2 da 2kg si possono ottenere fino a 600 lt di birra.
Come spillare la birra perfettamente.
- La prima cosa da fare è prendere un bicchiere da birra e sciacquarlo velocemente con dell’acqua fredda. Questo passaggio è importante perché il bicchiere deve essere assolutamente pulito per fare in modo che l’anidride carbonica non si attacchi al bicchiere e non alteri il gusto della birra.
- A questo punto si deve prendere il bicchiere, posizionarlo sotto al rubinetto dello spillatore ed inclinarlo di 45°. Anche in questo caso bisogna fare attenzione a non far toccare il bicchiere nel beccuccio dell’erogatore. Il segreto sta nel fare in modo che la birra che versiamo tocchi sempre prima il bicchiere di vetro.
- Quando la birra sarà arrivata a metà bicchiere potremo iniziare a ridurre l’inclinazione del bicchiere fino a portarlo in posizione verticale. La schiuma che rimane nel bicchiere dovrebbe essere circa 2 cm o 2 dita. E’ importante che la schiuma sia presente nel bicchiere perchè funziona come un tappo naturale che serve a conservare l’aroma e la fragranza della birra ed a mantenerne la temperatura. Questa è un’indicazione in linea di massima, quello che è certo è che anche il tipo di birra ed il gusto nazionale e personale possono e devono contribuire a creare il processo di spillatura preferito, del resto si sa paese che vai usanza che trovi.
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